Il Volo – Samsung Hall 2017
Foto e intervista di Gloria Bressan per Tuttoitalia.ch
Il Volo: “La lirica è rock! “
Tuttoitalia intervista il trio a Lucerna durante il loro tour europeo
Il piglio è quello deciso dei professionisti di lungo corso ma i tre visi tradiscono la loro giovane età e ne rispecchiano la grinta e l’entusiasmo per una carriera in fortissima ascesa. Abbiamo incontrato Piero Barone, Ignazio Boschetto e Gianluca Ginoble, i componenti de Il volo, prima del loro concerto a Lucerna in un’interessante intervista in cui l’amore per la musica è il filo conduttore di tutta la conversazione e le risposte all’unisono dimostrano la loro straordinaria empatia.
Pavarotti & friends ha aperto la strada al connubio con la musica popolare: avete intenzione di seguire questa fortunata scia per proporvi ad una fascia di pubblico più ampia?
Pavarotti è stato un precursore e oggi la musica lirica è molto più commerciale rispetto al passato. Noi cerchiamo di mantenere un nostro stile con lo scopo di avvicinare i giovani a questo genere e siamo propensi positivamente a collaborazioni anche con artisti che propongono una musica che apparentemente è in collisione con la nostra. Un esempio eclatante è il rock che si avvicina tantissimo all’opera. Provando a cantare un pezzo di Bon Jovi o Bohemian Rhapsody dei Queen si può scoprire una base inconfondibilmente lirica!
La vostra formazione musicale si può considerare d’élite, prestigiosa, rispetto ad un genere meno impegnativo come il Rap?
E’ indiscutibile che l’opera ha uno spessore musicale diverso da altri generi perché richiede un altro tipo di impegno, di preparazione. Nella lirica non basta essere predisposti ad una buona estensione vocale tenorile o baritonale perché per imparare un’aria occorrono numerose ore di lavoro vocale. Crediamo che per un rapper sia fondamentale, invece, una predisposizione naturale al ritmo che non necessita uno studio così impegnativo come quello lirico, un approccio diverso.
La vostra unione non è stata spontanea ma è stata creata a tavolino: come è nato il rapporto che oggi vi lega?
Noi ci siamo incontrati sette anni fa durante il talent show “Ti lascio una canzone” e il produttore, dopo averci ascoltato come solisti, ha voluto unire le nostre tre voci. Anche se non era stato programmato, è nata l’amicizia, si è instaurata subito la sintonia e ora, grazie al percorso di crescita professionale e personale, siamo indivisibili come tre fratelli.
Avete collezionato numerosi premi e riconoscimenti all’estero di alto livello. La vittoria al Festival di Sanremo nel 2015 è stata ugualmente qualcosa di emozionante per dei navigati vincitori come voi?
Nonostante siamo stati premiati all’estero noi siamo in primis artisti italiani. Vincere il festival è stata un’esperienza incredibile sia per aver ottenuto un risultato così eclatante nel nostro paese, sia per aver proposto una canzone che continua, a differenza di altre ormai dimenticate, ad avere successo. C’è modo e modo di vincere Sanremo e crediamo che la chiave del nostro successo sia stata regalare un inno alla vera anima della musica italiana universalmente riconosciuta.
Il trio, dopo il tour italiano, statunitense e sudamericano porterà i suoi successi tra cui “Grande amore” sui principali palchi d’Europa come Bruxelles, Parigi, Londra, San Pietroburgo, Mosca, Francoforte e Vienna.
Citando “La canzone italiana” per antonomasia da cui hanno preso spunto per il loro nome, noi siamo sicuri che, d’improvviso dal vento rapiti, continueranno a volare in alto!
Gloria Bressan